Insieme ad altre 29 associazioni abbiamo scritto all’Assessore alla salute Raffaele Donini di deospidalizzare l’aborto farmacologico in Emilia-Romagna.

Sotto copiamo il comunicato stampa.

In vista del 22 maggio, anniversario dell’approvazione della legge 194/1978, 30 associazioni da tutta l’Emilia-Romagna hanno inviato una lettera all’Assessore regionale Donini alle Politiche per la Salute per prendere provvedimenti formali entro metà giugno per:

– Prevedere che in tutti i consultori familiari sia data la possibilità di utilizzare l’IVG farmacologica in sicurezza e nel rispetto della privacy; nell’immediato attivarsi per garantire che almeno un consultorio in ogni capoluogo di provincia della regione offra IVG farmacologica entro il 2024;

– Effettuare IVG farmacologica in servizio ambulatoriale come prassi, dando la possibilità di prendere il misoprostolo a domicilio seguendo le indicazioni previste dal personale medico.

Le richieste presentate si basano sulle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pubblicate nel 2022, in materia di interruzione volontaria di gravidanza e il documento “Indicazioni operative per l’offerta della Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) farmacologica in Italia – Ottobre 2023”, realizzato con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Basato sulle Linee guida OMS, il documento fornisce alle organizzazioni e ai professionisti sanitari anche indicazioni per l’organizzazione dei percorsi assistenziali e un aggiornamento delle più recenti evidenze scientifiche relative alla gestione farmacologica dell’IVG.
L’OMS aggiorna periodicamente le linee guida con l’obiettivo di proteggere la salute di donne, ragazze e persone incinte e aiutare a prevenire oltre 25 milioni di aborti non sicuri e clandestini che si verificano ogni anno in tutto il mondo.

L’aborto farmacologico costituisce la tecnica più aggiornata e sicura per interrompere la Gravidanza. Secondo l’OMS, nelle prime 12 settimane di gravidanza l’aborto farmacologico può essere tranquillamente autogestito dallə gestanti al di fuori di una struttura sanitaria in tutto o in parte. Come sottolinea l’OMS questo richiede che la donna o persona incinta abbia accesso
a informazioni accurate, farmaci di qualità e supporto da parte di personale sanitario qualificato (se ne ha bisogno o lo desidera durante il processo).
L’OMS ne incentiva l’uso e la nostra legge nazionale prevede la formazione del personale sanitario sulle tecniche più avanzate.

In Francia e Inghilterra le IVG farmacologiche sono oltre il 70% del totale e nei Paesi del Nord Europa superano il 90% (fonte: ISS, 2022). In Italia solo il 35,1% degli interventi sono stati effettuati con metodo farmacologico (Relazione 2022 del Ministro della Salute sulla attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (legge 194/78).

In Emilia – Romagna le IVG effettuate nel 2022 con trattamento farmacologico (RU486) sono state il 65,6% dei casi. Come indicato nella relazione sull’interruzione volontaria di gravidanza in Emilia-Romagna nel 2022, l’introduzione della metodica farmacologica ha portato ad un’anticipazione (in termini di età gestazionale) dell’interruzione e ad una riduzione dei tempi di attesa e risparmi in termini di costi sanitari. Riscontriamo però che per la quasi totalità (98,2%) il ricovero è in regime di Day-Hospital (DH); e solo l’1,1% è in servizio ambulatoriale.

Il protocollo sperimentale del 2021 ha previsto che l’IVG farmacologica fosse offerta anche all’interno dei Consultori familiari (CF) se l’età gestazionale è inferiore o uguale a 49 giorni. Nel 2022 i consultori familiari che hanno offerto questa possibilità sono stati solo i seguenti: Parma Centro (17 casi), Carpi (MO) (3 casi), Modena (5 casi) e San Giovanni in Persiceto (BO) (3 casi) per un totale di 28 IVG farmacologiche eseguite.

Come dimostrano i dati, è urgente e non procrastinabile un’immediata azione da parte delle Regioni per garantire di fatto la libertà di scelta e la salute delle donne, in linea con le più aggiornate indicazioni della comunità scientifica internazionale.
Per questo chiediamo alla Regione Emilia – Romagna di allinearsi con i migliori standard internazionali e in generale di favorire il più possibile l’IVG farmacologico anche inserendo tale garanzia tra gli obiettivi che la Regione affida annualmente ai direttori generali.

Il documento è stato sottoscritto da:
Period Think Tank Aps, Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna ETS, Demetra Donne in Aiuto, Centro Antiviolenza di Piacenza, Associazione La Città delle Donne O.d.V., Trama di Terre, Associazione Casa delle Donne contro la violenza ODV di Modena, Linea Rosa ODV Ravenna- Cervia e Russi, Associazione Nondasola Onlus (Reggio Emilia), Associazione SOS Donna ODV di Faenza (RA), SOS Donna Bologna, Centro Antiviolenza ODV – Parma, Associazione PerLeDonne ODV Imola, UDI Bologna, Rete ProChoice_Modena, Associazione Rompi il Silenzio APS Rimini, Associazione MondoDonna Onlus, Non Una di Meno Carpi, Centro Antiviolenza VivereDonna Aps-Carpi, Casa delle donne per non subire violenza APS, UDI Imola, Amnesty International Italia, Centro Donna Giustizia di Ferrara, Orlando APS Bologna, Armonie APS, Rose Rosse APS Castel Maggiore, Il progetto Alice, Legittima Difesa 194, Civiltà Laica Aps… in aggiornamento.

Maggiori informazioni

Il comunicato stampa è disponibile a questo link.